Un
po’ di tempo fa.
Piccola
stanza segreta nel Palazzo Imperiale di Spartax, conosciuta solamente
dall’imperatore J’son e dalla spia Claus Carmody. Infatti in questo momento vi
sono presenti proprio loro due.
-Imperatore,
abbiamo avuto la conferma che vostro figlio Peter è stato imprigionato sul
pianeta Shada. E che ha già tentato una volta di evadere.
-Shada
non è proprio il posto più indicato dove farsi rinchiudere, se si ha intenzione
di fuggire. Credo che stavolta sia veramente nei guai.
-Comincio
ad adoperarmi per la sua liberazione?
-No,
aspetta. E’ la situazione ideale per avere un’ulteriore conferma su qualcosa
che lo riguarda. Se andrà come credo, riuscirà ad uscirne senza il nostro
aiuto.
(La
scena avviene ovviamente prima di Guardiani della Galassia MIT #1.)
Un
po’ meno di un po’ di tempo fa.
Stessa
stanza, stesse persone.
-Imperatore,
suo figlio ha lasciato il pianeta-prigione di Shada.
-Ottima
notizia. E in che modo ci è riuscito?
-Un
Registratore Rigelliano ha pagato la sua cauzione.
-Ah
ah ah! Tra tutti i modi in cui poteva accadere, questo è proprio tra i più
inattesi.
-C’è
dell’altro. Ha cominciato ad andarsene in giro insieme a un procione parlante,
a un Flora colossi e alla figlia di Mar-Vell. Si fanno chiamare i Guardiani
della Galassia.
-La
situazione s’è fatta più interessante del previsto.
(La
scena avviene probabilmente poco dopo la conclusione di Guardiani della
Galassia MIT #3.)
Ancora
un po’ meno di un po’ di tempo fa.
Piccola
stanza segreta nel Palazzo Imperiale di Spartax, conosciuta solamente
dall’imperatore J’son e dal delegato del Consiglio dell’Impero Golgug. Infatti
in questo momento vi sono presenti proprio loro due.
-Allora
è proprio sicuro, imperatore?
-Sì,
il momento è arrivato. Peter ha già intrapreso la sua strada e adesso tocca a
Victoria. Se aspettassi ancora, la crisi dell’impero potrebbe diventare
irreversibile e a mia figlia non rimarrebbe più nulla su cui regnare. Per il
bene di Spartax, è bene che il suo attuale e incapace imperatore si faccia da
parte.
-Se
così ha deciso…
-Mi
spiace solamente di andarmene di nascosto, ma Victoria sicuramente preferirebbe
che rimanessi e la mia presenza creerebbe ugualmente problemi, anche se io non
fossi più l’imperatore.
-Purtroppo
mi trova d’accordo.
-Mi
affido a te e a Togth. Ah, un’ultima cosa. Ricordati della Pistola Elementale.
Peter sarà anche lo Star-Lord ma quell’arma gli potrà dare ugualmente un grande
aiuto. Anzi, proprio perché è lo Star-Lord, quell’arma gli sarà ancora più
utile.
E
dopo queste enigmatiche parole, enigmatiche anche per uno come Golgug, i due si
salutano.
(La
scena avviene ovviamente prima dell’incontro tra Victoria e Peter su Guardiani
della Galassia MIT #4.)
Star-Lord,
Rocket Raccoon, Phyla-Vell e Groot sono, anzi, si fanno chiamare
N. 6 – Piccola
Stella Verdruge
Due
piccole astronavi atterrano in un piccolo aeroporto. Da una scendono i quattro
Guardiani della Galassia (Star-Lord, Phyla-Vell, Groot e Rocket Raccoon), dall’altra
i due soci della Soluzioni Black Bunny (Blackjack O’Hare e il Principe del
Potere). Il primo gesto di tutti è quello di alzare la testa per osservare
meglio il cielo arancione. Quindi si avviano tranquillamente verso l’uscita,
armati di tutto punto. Phyla-Vell ha la sua Spada Stellare, il Principe del
Potere il suo Martello d’Oro, Star-Lord la Pistola Elementale, Rocket e
Blackjack dispongono di varie pistole e un fucile ciascuno e Groot ha i propri
rami.
-Ben
arrivati su Piccola Stella Verdruge.- li saluta un umanoide color viola dalle
forme abbondanti e con un sorriso smagliante, di guardia al varco -Siete in
gita di piacere?
I
sei si guardano.
-E’
proprio così.- conferma poi Peter Quill (cioè Star-Lord).
-Sono
lieto per voi. E in cosa consiste di preciso questa gita di piacere, visto che
questa piccola stella non è mai stata meta di turisti? Sempre se non sono
troppo indiscreto.
-E’
troppo indiscreto.- risponde Phyla.
-Visita
ai parenti.- aggiunge Peter.
-Siamo
affamati e cerchiamo qualche buon localino per sfamarci.- pronuncia il Principe
del Potere.
-Io
sono Groot.- e questo sappiamo già chi l’ha detto.
La
guardia li squadra un po’ dubbioso.
-Ok,
ok, siamo venuti qui per rubare il denaro del vostro attuale re.- rivela infine
Blackjack.
Gli
altri si voltano verso di lui sorpresi.
-Intento
deprecabile ma attinente al vostro vestiario.- osserva la guardia -Buona
permanenza e vi auguro di non riuscire a realizzare il vostro progetto.
I
sei escono senza problemi.
-Ve
lo avevo spiegato durante il viaggio, no?- dice Blackjack -Il mio committente
me lo aveva detto: l’importante è essere sinceri. La sincerità è la cosa più
importante su Verdruge.
-Che
posto veramente strano.- commenta Rocket.
I
sei si ritrovano all’interno della città, un luogo costituito da piccole strade
e da strutture alte non più di due piani, tutte molto colorate. Non ci sono
molti veicoli in giro, anche se il luogo comunque appare abitato da una civiltà
abbastanza evoluta.
E’
in questo piccolo Stato, nato su questo piccolo satellite, abitato da non molti
e visitato da ancora meno, che regnava tranquillamente e pacificamente Toloxeo
V°, in realtà un mercenario umano dal vero nome sconosciuto che s’imbatté in
Verdruge per caso, un giorno che aveva bevuto un po’ troppo e aveva girovagato
per lo spazio a casaccio. Gli bastarono pochi giorni di permanenza per scoprire
che la popolazione aveva un modo tutto suo di vivere e di ragionare, un modo
piuttosto particolare al quale si erano adeguati anche i pochi abitanti che non
erano nativi del posto. Gli ci volle un po’ più di tempo per riuscire a capire
come poter approfittare della situazione ma infine riuscì a convincere i Saggi
di Verdruge, che governavano blandamente su quello Stato, del fatto che ci
fosse bisogno di un re e che quel re sarebbe potuto essere lui. Decise così di
prendere il nome di Toloxeo, primo re di Verdruge.
-Non
può proclamarsi primo re di Verdruge.- osservò però un saggio -Come narra il
Libro dei Saggi, che viene costantemente aggiornato, e come posso testimoniare
direttamente io per alcuni casi, in passato abbiamo già avuto qualche re e un
paio di imperatori.
L’umano
decise allora di chiamarsi solamente Toloxeo I°. Notando però che qualche
saggio storceva un po’ la bocca udendo la parola primo, cambiò ancora:
-Preferite
un Toloxeo V°? Vi va bene? Guardate che non cambio più, eh!
I
Saggi sorrisero soddisfatti.
Non
vi erano particolari problemi da affrontare su Verdruge e il mercenario diventò
un re apprezzato senza doversi impegnare più di tanto. Visto che c’era e che
nessuno sembrava farci particolarmente caso, mentre regnava cercò anche di
accumulare più ricchezza possibile.
Un
giorno su Verdruge fece un atterraggio d’emergenza un Badoon. Il suo veicolo
spaziale era stato danneggiato e lui stesso era ferito. Per alcuni giorni venne
curato e nutrito dagli abitanti. Quando ritornò in forze, il Badoon decise che
quel posto gli piaceva proprio e così decise di rimanere. Dopo un certo periodo
di permanenza su Verdruge riuscì addirittura a convincere i Saggi che era
giunto il momento di cambiare re. Così Toloxeo V° si ritrovò costretto ad abdicare.
Prima di andarsene dalla reggia, in realtà un semplice edificio come molti
altri presenti in città, cercò di trovare un modo per portare con sé il
tesoretto che aveva accumulato. Purtroppo per lui, un giorno improvvisamente il
Badoon si presentò alla sua porta accompagnato da altri tre della sua stessa razza
e gli intimò di lasciare tutto dov’era. L’ex mercenario abbandonò Verdruge a
mani vuote.
E’
questa la storia che l’umano raccontò a Blackjack O’Hare quando lo contattò per
affidargli l’incarico.
-Quindi
devo andare là e recuperare il gruzzolo. Tutto qui.- riepilogò il coniglio.
-Purtroppo
lo avrà sicuramente nascosto in un altro posto, non puoi andare lì e
semplicemente eliminarlo. Devi prima farti dire dov’è il nascondiglio.
-Non
ho intenzione di ucciderlo, a meno che lui non mi costringa. Non sono così
barbaro. Ma cosa mi assicura che i soldi ci siano sempre?
-Secondo
me ce ne sono addirittura di più, adesso. Ma è vero, non posso assicurare che
ci siano ancora. D’altronde chi mi assicura che tu prenderai solamente la parte
pattuita e non cercherai di svignartela con tutto il malloppo?
-Le
ha lette le recensioni, no? La Soluzioni Black Bunny è affidabilissima e ci
tiene a rimanerlo. Se i miei clienti precedenti fossero rimasti scontenti, lei
per primo non mi avrebbe contattato, no?
La
motocicletta infernale del Ghost Rider Cosmico atterra su un terreno sabbioso
color viola. Ghost Rider mette piede al suolo e si avvia verso colui che stava
cercando.
-Finalmente
ti ho trovato. Tu sei lo Star-Lord, vero?
Nessuna
risposta.
-Cosa
c’è, hai perso il dono della parola, forse?
In
realtà la piccola conchiglia alla quale si sta rivolgendo il dono della parola
non l’ha proprio mai avuto. E’ una semplice conchiglia come quella terrestre,
anche se è aliena. Intorno ai due, solo deserto. Ghost Rider comincia ad avere
un minimo dubbio d’essersi sbagliato. Improvvisamente dietro di lui escono
dalla sabbia due vermi giganteschi che lo attaccano aprendo le loro possenti
bocche. Con il suo braccio sinistro Ghost Rider scatena il fuoco infernale che
incenerisce una delle due creature. Con il suo braccio destro invece proietta
la catena mistica che, mano a mano che si allunga, taglia e avvolge nel fuoco
il corpo della seconda.
-Odio
essere disturbato da gente maleducata.
Rimasto
nuovamente solo, avvolto nel silenzio, si pone un’importante questione:
-Avrò
sbagliato proprio il pianeta o solamente il luogo? Riesco a vedere solo dune,
per centinaia e centinaia di chilometri. Credo che me ne andrò. Ciao, Star-Lord
sbagliato.
I
sei che stanno camminando danno molto nell’occhio. Perché il posto non è
affollato, perché sono più che moderatamente armati, perché nessuno del posto
li ha visti prima. Insomma, spiccano proprio. Ma non essendoci molta gente,
anche se li notano tutti, li notano comunque in pochi. Forse è per questo che
nessuno dice niente ma forse è anche per come sono abituati gli abituali
abitanti.
Phyla:
-Siamo sicuri che non interverrà la polizia? Ma più che altro, c’è la polizia
in questo posto?
Blackjack:
-Sì, ma dispone di pochi elementi e interviene raramente. Verdruge è un luogo
molto tranquillo. Vero?
Il
coniglio si è appena rivolto al grande anello che porta a un dito della mano
sinistra. E’ attraverso quello che l’ex re Toloxeo può sentire e vedere quello
che sta accadendo. Perché fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Peter:
-Sapete una cosa? Stavo pensando che…
Phyla:
-Uau! Stavi pensando. Fammi indovinare, sta per arrivare un piano perfetto al quale
nessun altro ha ancora pensato.
Peter:
-Divertente. Davvero, non sarebbe meglio tentare di convincere i Saggi che
hanno bisogno di un nuovo re, tipo me o il Principe? Così il Badoon è costretto
a sloggiare, stiamo attenti che non porti via i soldi, poi il nuovo re prende
posto nella casa e di notte fuggiamo di nascosto portandoci dietro il bottino.
Blackjack:
-Ci vorrebbe troppo tempo per riuscire a convincere i Saggi, anche ammesso che
sia fattibile, e io i soldi li voglio subito.
Rocket:
-Ben detto! Non sono mai stato così d’accordo con te.
Phyla:
-E poi io non vedo l’ora di rifarmela con qualche Badoon. Non mi puoi negare
questo piacere.
Groot:
-Io sono Groot.
Qualche
attimo di silenzio.
Peter:
-Ehi, cos’ha detto Groot?
Rocket:
-Niente di particolare.
Peter:
-No no. Quando Groot parla tu ribatti sempre qualcosa, invece stavolta sei
rimasto in silenzio. Vuol dire che almeno lui è d’accordo con me e non vuoi
farmelo sapere. E fai così perché sappiamo tutti che quella di Groot è la voce
della saggezza.
Rocket:
-Ma cosa vai blaterando?
Principe:
-Comunque no, non è proprio d’accordo con quello che hai proposto.
Peter:
-Aspetta un attimo. Tu hai capito quel che ha detto?
Principe:
-Certamente.
Blackjack:
-Anch’io ho capito. Cosa c’è di strano?
Peter:
-Quindi solo io e Phyla non…
Phyla:
-Ok, lo confesso, pure io comprendo quello che Groot dice.
Rocket:
-Allora perché fino ad ora hai fatto finta del contrario?
Phyla:
-Come avevo già detto a Groot, lo facevo per farti sentire importante. Ma non
ha più senso fingere, visto che a quanto pare tutti lo capiscono.
Peter:
-Tutti tranne me! Sarà perché sono un umano? Però per metà sono uno Spartoi. E
poi il Principe… Non è che non sei un umano?
Principe:
-Io non ho mai detto di appartenere alla razza umana.
Blackjack:
-Non lo vedi che ha le orecchie a punta?
Peter:
-Non vuol dire niente. Conosco diversi terrestri che hanno le orecchie a punta.
Forse.
Phyla:
-Ragazzi, mi sa che siamo arrivati.
Davanti
a loro, a una decina di metri di distanza, vi è una casa come le altre ma con
due Badoon armati a fare la guardia.
Principe:
-Ma non erano tre?
Blackjack:
-Forse il re è fuori casa e il terzo è con lui.
Peter:
-Ma saranno ancora tre o saranno aumentati?
Vicino
ai sei sta passando un essere bipede ma che assomiglia in tutto e per tutto a
una tartaruga però senza guscio.
Peter:
-Ci scusi, buon uomo, cioè, buona tarta… insomma, buon abitante di Verdruge.
Potrebbe darci un’informazione su…
Il
tipo che si è fermato: -Non sono un abitante del posto. Sono solamente di
passaggio. Non posso esservi utile. Mi spiace. Per modo di dire. Addio.
Il
tipo che si era fermato si allontana. Però si avvicina quello che sembra essere
un bambino umano sui dieci anni con un cappellino in testa.
Bambino:
-Scusate se mi permetto, ho sentito che volevate un’informazione.
Peter:
-Sì, è così. Però non so se…
Bambino:
-Chieda, chieda pure.
Peter:
-Sa dirci perché davanti a quella casa ci sono quei due di guardia?
Bambino:
-Quella è la casa del re di Verdruge. Quelle sono le sue guardie del corpo.
Peter:
-Per caso sa se ce ne sono altre di queste guardie?
Bambino:
-Solo un’altra, che attualmente è assente e sta accompagnando il re.
Blackjack:
-Esattamente come dicevo io.
Peter:
-Ti ringrazio per l’informazione.
Bambino:
-Di niente. Se mi dite cosa avete intenzione di fare, forse posso aiutarvi.
Peter:
-Grazie, ma non credo.
Bambino:
-Forse il mio aspetto può trarvi in inganno, ma ho diversi decenni d’età e
faccio parte del Consiglio dei Saggi che governa questo pianeta insieme al re.
Rocket:
-Ma chi vuoi prendere in giro.
Saggio
(ex bambino): -Toloxeo, sei collegato grazie all’anello che porta il coniglio,
vero?
Toloxeo:
-Precisamente. Blackjack, lui è veramente uno dei Saggi e a quanto pare
potrebbe essere dalla nostra parte.
Saggio:
-Allora è proprio come pensavo. Siete venuti a riprendere i soldi che teneva
nascosti il re precedente.
Toloxeo:
-M’immaginavo che qualcuno prima o poi se ne sarebbe accorto…
Rocket:
-Ma come, non tentiamo nemmeno di negare?
Saggio:
-Non mi interessa la cosa. Mi interessa invece liberarmi dell’attuale re,
perché proprio non mi piace. Se vi aiuto a recuperare i soldi voi potete
ricambiare togliendocelo di torno?
Blackjack:
-Affare fatto.
Poco
dopo il Saggio si avvicina alla casa del re, mettendosi a parlare con le due
guardie e quindi distraendole. E’ un gioco da ragazzi per gli altri coglierli
di sorpresa alle spalle e neutralizzarli.
Saggio:
-Ecco fatto. Adesso avete tutto il tempo che volete per rovistare all’interno
della reggia.
Rocket:
-E se aspettiamo che torni il re e ce lo facciamo dire da lui dove ha nascosto
i soldi?
Saggio:
-Però di solito quando esce non torna fino a sera. Manca ancora qualche ora.
Peter:
-Quindi nell’attesa possiamo anche cercare.
E
non ci vuole nemmeno molto tempo per trovarli. Il nuovo re infatti si è limitato
a spostarli nella stanza accanto a quella dove li teneva nascosti Toloxeo.
Il
Ghost Rider Cosmico continua a girovagare per l’universo. Ad un tratto sente
una voce nella sua testa.
-Oh
che buffo! Mi par di sentire una voce nella mia mente.
-Sono
io, mio araldo. Finalmente sono riuscito a riconnetterci.
-Mio
signore Galactus! Quant’è che non sento la sua voce!
-Non
è poi passato così tanto tempo. Allora, hai trovato lo Star-Lord?
-Ancora
no. Mi scusi se glielo chiedo, ma l’ho dimenticato. Perché devo trovare questo
Star-Lord?
-Devi
trovarlo poiché è l’unico essere che sono riuscito ad individuare che può
aiutarci a sconfiggere il nostro Thanos. Però è strano che tu non l’abbia
ancora rintracciato. E’ un essere così potente al punto che tu dovresti essere
in grado di avvertire la sua presenza, anche se ti trovassi a svariati mondi di
distanza. Non ti avrò forse spedito nella realtà sbagliata? Dimmi, in quale ti
trovi?
-Come
faccio a saperlo?
-Concentrati.
-Maledizione.
Odio concentrarmi. Mi viene sempre un cerchio alla testa.
Nonostante
la premessa il Ghost Rider Cosmico riesce infine a concentrarsi.
-Ci
sono! Mi sta apparendo nella mente la conoscenza! Mi trovo nella realtà
denominata 616 MIT!
-Come
temevo. Avrei dovuto mandarti altrove. Non è la realtà giusta. Non avrei
sbagliato se mi fossi trovato nel pieno dei miei poteri, ma purtroppo… E adesso
mi sento così debole… Non so se riuscirò a riportarti indietro.
-Come
sarebbe a dire? E io cosa ci faccio qua? Voglio tornare e affrontare Thanos!
Ma
la voce di Galactus scompare dalla mente del Ghost Rider Cosmico emanando un
ultimo sussurro.
Il
re si dirige verso la sua dimora insieme alla sua guardia del corpo. Ciò che
vede però lo allarma. Davanti la reggia ci sono le altre due guardie del corpo
svenute e legate, inoltre la porta d’ingresso è aperta.
-Saggio
Big Junior, cosa è successo?- chiede il re all’unica altra persona presente, un
bambino sui dieci anni con un cappellino.
-Non
lo so. Sono arrivato da poco e ho trovato questa situazione. Ah, mentre mi
avvicinavo ho visto qualcuno andarsene di corsa portando con sé una grande
valigia.
-Dannazione!
Non avranno mica portato via…
Il
re non finisce la frase e si lancia all’interno della reggia insieme alla
guardia del corpo. Nascosti, di lato all’entrata, ci sono persone ad attenderli.
Dopo qualche minuto i Badoon svenuti e legati diventano quattro.
-E
adesso?- chiede il Principe.
-Adesso
vado a prendere il mio veicolo motorizzato.- risponde il Saggio Big Junior -Ci
entriamo tutti senza problemi e vi porterò direttamente alla vostra astronave.
Con me alla guida nessuno ci farà domande. Non che cambi qualcosa in caso
contrario, comunque.
Giunti
all’aeroporto i due gruppi si salutano, dopo aver preso ognuno la propria parte
del bottino. I due componenti della Soluzioni Black Bunny partono portando con
sé i quattro Badoon.
-E
di questi cosa ne facciamo?- chiede il Principe a Blackjack O’Hare.
-Li
scarichiamo da qualche parte nella galassia. Magari in uno dei tanti posti dove
i Badoon non rimangono molto simpatici.
Nella
Rakk’n’Ruin II c’è silenzio, tutti e quattro i Guardiani tacciono. E non
parlano perché tutti, Groot compreso, sono increduli.
-Ok,
qualcuno prima o poi deve dirlo. Lo dico io?- rompe il silenzio Star-Lord.
-Fai
pure. Anche se ho un po’ paura che dicendolo si spezzi l’incantesimo.- risponde
Phyla.
-Rendiamoci
conto. La missione è andata a buon fine ed è filato tutto liscio. Non capitano
spesso giorni così. Bisogna festeggiare.
-Sì,
se riusciamo a sopravvivere.- interviene Rocket Raccoon.
-Eh?
Dietro
la Rakk’n’Ruin II è comparsa un’astronave cinque volte più grande e dalle sue
fattezze è evidente che appartenga agli Sterminatori, una banda di criminali che
si diverte a girare per l’universo e che uccide chiunque incontri per il solo
gusto di farlo.
-Ecco,
lo sapevo che l’incantesimo si sarebbe spezzato.- si lamenta Phyla-Vell mentre
l’astronave di Rocket Raccoon accelera vistosamente nel tentativo di seminare
gli Sterminatori.
Note galattiche.
Dopo
un paio di numeri in cui è stata introdotta una sarabanda di comprimari, ecco
un numero di “riposo” in questo senso. Nessun personaggio nuovo, a parte alcuni
minori creati per l’occasione e che difficilmente ricompariranno (compresi gli
Sterminatori, introdotti solo per chiudere in “allegria” il numero).